David M.
25 Gennaio 2015
Nascondersi non si può, pentirsi si
Giona 2: 4-11
4 Tu m’hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato e tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi son passati sopra. 5 E io dicevo: Io son cacciato via lungi dal tuo sguardo! Come vedrei io ancora il tuo tempio santo? 6 Le acque m’hanno attorniato fino all’anima; l’abisso m’ha avvolto; le alghe mi si sono attorcigliate al capo. 7 Io son disceso fino alle radici dei monti; la terra con le sue sbarre mi ha rinchiuso per sempre; ma tu hai fatto risalir la mia vita dalla fossa, o Eterno, Dio mio! 8 Quando l’anima mia veniva meno in me, io mi son ricordato dell’Eterno, e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. 9 Quelli che onorano le vanità bugiarde abbandonano la fonte della loro grazia; 10 ma io t’offrirò sacrifizi, con canti di lode; adempirò i voti che ho fatto. La salvezza appartiene all’Eterno.
11 E l’Eterno diè l’ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sull’asciutto.