Dal 19 al 24 settembre, in rappresentanza della chiesa di Perugia e con alcuni membri delle chiese A.D.I. dell’Italia Centrale, ho avuto il privilegio di partire per una mini missione in Albania, mia terra d’origine.
Oltre al mio ruolo d’interprete, Dio mi ha dato grazia di fare anche altro.
Con il resto del gruppo ho avuto modo di visitare circa dieci chiese e altrettante famiglie che erano bisognose d’aiuto, in ognuna delle quali c’era almeno un credente o un simpatizzante.
Il nostro intento non era solo quello di provvedergli del cibo, ma soprattutto quello di consolare e incoraggiare questi fratelli e sorelle che vivono in situazioni molto difficili.
Visitando le chiese e partecipando ai culti siamo stati grandemente benedetti. Abbiamo tradotto e insegnato alcuni dei nostri cantici e, per quanto mi riguarda, ho incontrato una sorella che conoscevo da tempo, la cui nipote vive a Bastia Umbra. Anche lei è credente, ma non era riuscita a trovare una chiesa; rientrata in Italia ho immediatamente avuto premura di contattarla e adesso frequenta la nostra comunità.
Un fratello di Terni, che conosce la lingua dei sordomuti, è partito in missione con noi.
La sua speranza era di usare questo talento. Sembrava non essergli utile, ma il Signore, invece, gli ha dato la possibilità di utilizzarlo proprio negli ultimi giorni della missione.
Ha conosciuto due sorelle che, tramite lui e il mio modesto aiuto, sono state consolate.
Ringrazio Dio per le tante benedizioni ricevute: siamo andati per dare, ma abbiamo ricevuto molto di più.
A Dio sia la gloria e il ringraziamento.
Leda P.