David M.
5 Giugno 2016
L’Evangelo trasforma
Lettera a Filemone 1:8-25
Paolo interviene in favore di Onesimo
8Perciò, pur avendo molta libertà in Cristo di comandarti quello che conviene fare, 9preferisco fare appello al tuo amore, semplicemente come Paolo, vecchio e ora anche prigioniero di Cristo Gesù; 10ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo, 11un tempo inutile a te, ma che ora è utile a te e a me. 12Te lo rimando, lui, che amo come il mio cuore.
13Avrei voluto tenerlo con me, perché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del vangelo; 14ma non ho voluto fare nulla senza il tuo consenso, perché la tua buona azione non fosse forzata, ma volontaria. 15Forse proprio per questo egli è stato lontano da te per un po’ di tempo, perché tu lo riavessi per sempre; 16non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora molto più a te, sia sul piano umano sia nel Signore!
17Se dunque tu mi consideri in comunione con te, accoglilo come me stesso. 18Se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me.19Io, Paolo, lo scrivo di mia propria mano: pagherò io; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso. 20Sì, fratello, io vorrei che tu mi fossi utile nel Signore; rasserena il mio cuore in Cristo.
21Ti scrivo fiducioso nella tua ubbidienza, sapendo che farai anche più di quel che ti chiedo.
22Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.
23Epafra, mio compagno di prigionia in Cristo Gesù, ti saluta. 24Così pure Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei collaboratori.
25La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.