Raffreddore, tosse, difese immunitarie indebolite: sono i mali di stagione che arrivano, puntuali, con il primo freddo e lo stress psi-co-fisico del cambio di temperatu-re. Sempre più spesso si ricorre alla medicina naturale, quella delle nonne.
Il miele è uno di quegli elementi, creato in natura dalle laboriose api, riconosciuto da sempre per le sue numerose proprietà curative: antiossidanti e antinfiammatorie. Gli scienziati hanno studiato questo alimento per anni e, recente-mente hanno scoperto che esso effettivamente può uccidere tutti e sette i batteri che causano l’infezione delle ferite. notevole quantitativo di perossido di idrogeno è, infatti, ideale per disinfettare ferite e abrasioni.
Ricco di vitamine e oligoelementi, è sempre più spesso utilizzato anche come ingrediente base per la cosmesi. Si conserva, inoltre, per molto tempo. Quando in Egitto, per esempio, gli archeologi aprirono la tomba del faraone Tutankàmon, trovarono delle anfore piene di miele le quali, a distanza di 3 mila anni, erano intatte e il miele ancora buono da mangiare.
Per antonomasia, è la cosa più dolce che esiste, eppure c’è qual-cosa che è ancora più dolce.
Nella Bibbia, Davide dichiara: “Oh, come sono dolci le tue parole al mio palato. Sono più dolci del miele alla mia bocca” (Sl. 119:103).
Il salmista si riferisce chiaramente alla Parola di Dio che – più del miele – si conserva intatta, efficace e buona nel corso dei secoli.
La Parola è il miele per lo spirito: essa cura le ferite, dona vigore, calma gli animi, uccide i “batteri” del nemico; essa è vita e la sag-gezza dei suoi insegnamenti, ci rende belli. La Parola di Dio ci nutre, ci fa crescere, ci fornisce gli strumenti per discernere il bene dal male, ci innamora a Cristo e, prima di tutto, ci SALVA.
Io andai dall’angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi rispose: «Prendilo e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele».
Apocalisse 10:9-10
Sabrina P.